
Le informazioni che ci vengono date non si basano su rigorose ricerche scientifica ma spesso sulla necessità del momento. Oggi sono in studio circa 200 nuovi vaccini e molte molecole in grado di bloccare la vita del coronavirus anche se mutato. Le future cure efficaci e sicure del Covid 19 le “Scopriremo solo vedendo”. Importante che alla base della ricerca ci sia la scienza. Quella con la S maiuscola
In questi giorni stiamo assistendo ad uno spettacolo mediatico in cui la Scienza (quella con la S maiuscola) non ne esce molto bene. Come del resto è quasi sempre accaduto in passato quando si è parlato di Covid 19. Questo avviene, verosimilmente, perché la politica, o altri interessi, “schiacciano” le conoscenze scientifiche nella sua essenza facendo molta confusione e gettando il Cittadino (spesso anche Paziente) in uno stato nel quale risulta molto difficile rimanere lucidi e consapevoli.
In questa chiacchierata vogliamo presentare alcune informazioni basate su rigorose informazioni scientifiche, in modo da fornire al lettore informazioni che riteniamo utili per aiutarlo ad affrontare la problematica Covid 19 in modo consapevole e chiaro.
Il Coronavirus è un virus presente in natura da tempo, per intenderci, è il virus che causa l’influenza stagionale. E’ un virus a RNA messaggero con una spiccata tendenza a mutare. Di fatto recentemente è mutato in una forma più aggressiva definita Covid-19 o SARS-Cov 2.
Tale emergenza ha fatto si che i Governi mondiali si unissero in uno sforzo comune per ricercare delle cure ritenute efficaci contro il SARS Cov2 in tempi brevi considerato l’emergenza planetaria in atto. Il risultato è stato che alcune aziende farmaceutiche hanno messo a punto vaccini, intesi come medicamenti in grado di stimolare la risposta immunitaria dell’individuo, a tempo di record poiché le Agenzia Regolatorie Internazionali del farmaco (FDA, EMA, AIFA) hanno permesso un processo di sperimentazione accelerato dove fasi della ricerca clinica che richiedevano tempi lunghi (anche anni) sono state compresse in pochi mesi. Tuttavia le Agenzia Regolatorie Internazionali del farmaco si sono riservate di mantenere alta la sorveglianza sugli effetti dei vaccini nel tempo per identificare una loro effettiva efficacia e sicurezza.
Ma oggi siamo in grande confusione a causa dell cosi dette “varianti” che altro non sono che mutazione naturali del virus stesso. La domanda che ci poniamo è se questi vacchini siano in grado di proteggerci da queste varianti. La verità è che al momento non lo sappiamo! Come detto il Covid 19 è un virus a RNA che muta velocemente. Studi scientifici indicano che ogni volta che il virus si replica cambia 1 sequenza del suo messaggio genetico ogni 1000. Questa tasso di cambiamento rende possibile una mutazione stabile ogni 11 giorni e che queste mutazioni avvengo prevalentemente nelle proteine di aggancio (dette Spike) verso le quali sono diretti la maggior parte dei vaccini oggi disponibili.
Per questa ragione va detto che i vaccini hanno si sconfitto in passato molte malattie infettive ma che queste erano caratterizzate da agenti patogeni (virus o batteri ) molto più stabili con meno mutazioni.
È importante, però, ricordare che al momento sono in sviluppo circa 200 vaccini che prevedono di utilizzare tecniche di cura molto diversa tra di loro.
Ci sono vaccini che prevedono l’uso di Covid 19 attenuati o inattivi, altri che contengono sub-unità virali ricombinanti. Per arrivare ai più noti, perché già disponibili, vaccini a RNA o DNA con e/o senza vettori virali.
Molti di questi vaccini sono ancora in fase di sperimentazione su cellule isolate e/o animali e molti di loro non verrà mai usati nell’uomo. Ma ricordiamo che sarà presto disponibile una vasta gamma di vaccini per la prevenzione del Covid 19 che utilizzano strategie farmacologiche diverse. Tuttavia, tutti questi vaccini, al fine di garantire una adeguata copertura, dovranno inseguire le mutazioni che il virus, per sua natura, farà.
Parallelamente ai vaccini, l’industria farmaceutica sta sviluppando specifici farmaci che impediscono al virus di replicarsi dopo aver infettato un essere umano
Tali farmaci, che richiedono tempi di sviluppo e di studio più lunghi, agiscono, per esempio, impedendo al virus di invadere le nostre cellule legandosi con i suoi specifici recettori o bloccano la sua replicazione dentro le cellule uccidendo, di fatto, il virus.
Cosa ci aspetta in futuro per la cura del Covid 19 è oggi impossibile sapere.
Abbiamo a disposizione, per ora, solo alcuni vaccini, la cui sicurezza a beve/medio/lungo termine e la loro afficacia nel tempo, anche in risposta alle varianti del virus oggi imprevedibili, sono tutte da dimostrare poiché mancano dati scientifici adeguati.
In rinforzo alla terapia con i vaccini si stanno sviluppando dei farmaci che impediscono al virus di svolgere la sua funzioni vitale. Per sviluppare tali medicamenti ci vorranno anni perché la ricerca deve seguire un iter ben preciso per evitare errori che sarebbero imperdonabili.
Ma siamo fiduciosi perché tale strategia terapeutica ha reso possibile in passato vincere alcune epidemie quali l’HIV e l’epatite virale C, dovute ad un virus a RNA messaggero che i vaccini non erano stati in grado di debellare.
Come sarà il futuro? Citando il Cantautore: “lo scopriremo solo vivendo”. La cosa importante è che le informazioni date al cittadino/paziente siano rigorosamente scientifiche e non dettate dalla utilità/necessità del momento.
Bibliografia
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